Borla, Roma, 1996, pp. 5-7
Abstract
Nel lavoro analitico è possibile utilizzare più vertici dai quali condurre l’osservazione. S. Marinelli nel suo libro utilizza diversi punti di vista per osservare e descrivere quanto avviene durante la seduta analitica, e attribuisce particolare importanza al «sentire» come fonte di conoscenza. Questo è particolarmente vero nel caso di pazienti «gravi» che hanno difficoltà ad operare quelle trasformazioni che consentono il passaggio dal sentire all’immaginare e dal sentire al pensare
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