Rivista di Psicoanalisi, XLVIII, 2, 2002, pp. 387-402
Abstract
Viene innanzitutto affermata la funzione delle «discussioni non direzionate» (l’equivalente delle libere associazioni nel setting duale) che danno luogo a catene associative nel setting del piccolo gruppo. Le catene associative sono espressione non solo di fantasie e immagini dei singoli partecipanti, ma anche del gruppo come un tutto; non hanno un andamento lineare: il terapeuta deve prestare attenzione alle ramificazioni «latenti» e alternativamente immaginare che i diversi interventi dei membri del gruppo siano in rapporto ad un nucleo centrale.
A conclusione si riporta una sequenza clinica che esemplifica alcuni momenti del discorso del piccolo gruppo a finalità analitica
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