Rivista di Psicoanalisi, XXVIII, 3, 1982, pp.338-41
Abstract
Il contributo è stato presentato al I Colloquio psicoanalitico di Palermo della SPI su «Memoria e Oblio».
Il lavoro si articola intorno all’ipotesi dell’esistenza di “ricordi senza esperienza”, che si sono fissati nella memoria di un individuo a partire da una situazione che egli non è stato in grado di sperimentare (nel senso che non è stato in grado di pensarla); tali ricordi sono costituiti da un insieme di emozioni, protopensieri, I “ricordi senza esperienza” hanno una funzione per 1’individuo che li ha creati e li conserva, infatti possono giustificare e “spiegare” al soggetto alcuni suoi vissuti ansiosi e depressivi.
Nelle conclusioni viene discussa la differenza tra questi ricordi ed i ricordi di copertura descritti da Freud. Il lavoro analitico può consentire quell’esperienza fallita in passato, facilitando la disgregazione dei “ricordi amalgama” nei loro singoli componenti e ripristinando il processo del “dimenticare” (oblio), che implica un previo sviluppo del ricordo condensato e del nucleo di angoscia che contiene.
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