Neri, C. (2017), Gruppi nelle istituzioni (a cura di Giorgia Dappelo), in Gruppo, Raffaello Cortina, Milano.
Sommario:
Nelle istituzioni psichiatriche la funzione curante non è attribuita solo ad un singolo, ma in larga misura ad un’équipe. Per questo motivo – oltre che per sostenere il carico emotivo dei “pazienti difficili” – è indispensabile che gli operatori possano contare su un gruppo-di-lavoro.
Tale possibilità è messa a rischio quando nell’équipe si instaura una atmosfera negativa caratterizzata da apatia, scoraggiamento, disinvestimento, e da una certa conflittualità tra gli operatori e/o tra la base e i vertici dell’istituzione. Si tratta di un disagio che èsia istituzionale sia individuale, e che può evolvere fino ad impedire la collaborazione del gruppo.
A mio avviso, in questi casi, gli operatori soffrono per la mancanza di un adeguato sostegno della “rete istituzionale”, ossia di una rete di contenimento e di protezione, formata da presenze umane e sintonie affettive, ma anche da segnali istituzionali. Nei momenti di criticità si percepiscono i buchi di questa rete e le persone sentono di precipitare nello sconforto: non si sentono sostenute, non si sentono pensate.
Da questo stato è possibile uscire. A volte un piccolo gruppo di colleghi può riunirsi con l’intento di rilanciare il modo in cui viene portato avanti il mandato istituzionale, riattivando così la possibilità di “pensare l’istituzione” in un modo nuovo.
Anche le supervisioni possono essere un modo efficace per riattivare il funzionamento dell’équipe. Ho sviluppato un modello di supervisione che reputo particolarmente utile per migliorare il clima del gruppo. Questo approccio prevede – dopo un primo incontro in cui ascolto i colleghi e mi rendo conto della situazione e dei problemi- la preparazione di un “testo mirato” in cui presento, sotto forma di stimoli e suggerimenti, alcune possibili soluzioni ai problemi che ho rilevato. Includo, sempre nel testo un’immagine o un racconto, evocati in me dall’atmosfera dell’incontro precedente per favorire nelle persone che lo leggono o ascoltano il nascere di evocazioni ed associazioni. Lo scritto si pone come un “oggetto intermediario” che facilita la comunicazione tra i partecipanti e contribuisce a co-costruire un’area di discorso e di lavoro condivisa,
Questo documento è sotto copyright per cui è protetto da password. Per richiedere la password riempire il form in contatti.