Un interrogativo che può nascere nell’incontro clinico è se per un paziente sia adatta una psicoterapia una psicoterapia di gruppo.
Il setting gruppale permette l’accesso alla dimensione del molteplice (nel gruppo vi sono più persone), ma anche del collettivo: il gruppo è un tutto, una globalità, dal quale possono emergere nuove esperienze e nuovi sentimenti.
Ritengo che un setting di gruppo sia particolarmente utile per le persone che hanno avuto un ambiente familiare e culturale molto limitato e limitante: un ambiente privo di affetti, di stimoli culturali, di autenticità. Un gruppo è infatti un piccolo mondo, in cui una persona può trovare un senso di appartenenza e sentire di essere accolto come un umano tra gli umani. È anche una situazione in cui avviene la condivisione di eventi di vita (nascite, morti, successi, matrimoni).@9.
Nella psicoterapia di gruppo, oltre che con l’analista, il singolo si confronta anche con un gruppo di pari. Questa è un’esperienza preziosa, sia per le persone molto sole, sia per chi soffre di un restringimento nella propria vita, dovuto ad un super-io troppo severo.
In linea di massima ho l’impressione che per tutti i pazienti gravi l’opportunità che il gruppo dà di una ricostituzione di un mondo, un insieme, sia più vantaggiosa di una situazione duale.
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