Questo video è tratto da un’intervista condotta daMaria Giovanna Argese e disponibile nella versione integrale in: https://www.youtube.com/watch?v=m3JB052x2h8
Nello specifico, in questo estratto approfondisco il rapporto trail concetto di vero sé proposto da Donald Winnicott e quello di autenticità personale.
Winnicott parte dall’idea di una difesa “falso sé”. Le persone possono avere difficoltà a trovare un loro posto nel mondo se chi è importante per loro non li accetta, non li vede o li ignora. Tenderanno allora ad adattarsi a quelle che sono le richieste altrui, costruendo un’interfaccia tra sé e gli altri. Il falso sé, dunque, ha una funzione adattiva: serve a preservare le relazioni affettive importanti, nell’attesa che si verifichino condizioni migliori per l’emergere del vero sé. La terapia psicoanalitica può rappresentare una nuova occasione per sviluppare quegli aspetti di sé che non sono ancora venuti alla luce.
A mio avviso, uno degli obiettivi dell’analisi è che l’analizzando possa sviluppare una maggiore autenticità personale. Questo concetto non è completamente sovrapponibile a quello di “vero sé”, perché include l’idea di “responsabilità per l’altro con ciò si è in rapporto” nel momento in cui ci si esprime spontaneamente.