Articoli

  • Aspetti vitali della vergogna

    Neri, C. (2016), Aspetti vitali della vergogna, Koinos: Gruppo e Funzione Analitica, IV (2), 87-96. ISSN 1593 – 0041

    Sommario

    Il senso di vergogna viene esemplificato in uno stralcio di un’opera di Hilary Mantel (2012), che mostra come la vergogna sia la manifestazione della difesa dal mostrarsi all’altro come “esseri umani”.
    Nell’ultima parte dello scritto, l’autore pone l’accento sulla necessità che l’analista aspetti con pazienza e tranquillità che il paziente prenda contatto con i suoi sentimenti di vergogna, creando un luogo sicuro in grado di favorire questa esperienza, che è una tappa nel processo analitico.

  • Commento al caso clinico di “Giulia”

    Neri, C. (2016), Casi clinici: interventi sul caso di Giulia, Psicoterapia e Scienze umane, 1(L), 147-148. ISSN:  0394­-2864

    Sommario 

    Nello scritto l’autore commenta il caso clinico di Giulia, una donna di circa quarant’anni, sopravvissuta a una diagnosi di mesotelioma pleurico da esposizione all’amianto. Il caso è riportato nella rubrica “Casi Clinici” del n. 4/2015 della rivista “Psicoterapia e Scienze Umane” ed è stato presentato e scritto dalle dottoresse Isabella Giulia Franzoi, Fanny Guglielmucci, Francesca Viola Borgogno e Antonella Granieri. Giulia è inserita in un gruppo di psicoanalisi multifamiliare nel contesto di una cittadina, Casale Monferrato, che ha vissuto il trauma della malattia e della morte dovuta all’intossicazione da Eternit. Il vertice osservativo dell’autore considera due protagonisti del caso: Giulia e Casale Monferrato. A partire da ciò, l’autore si sofferma sull’uso che le co-conduttrici del gruppo multifamiliare (Antonella Granieri e Francesca Viola Borgogno) hanno fatto del gruppo stesso, rendendolo uno spazio in grado di creare una punteggiatura emotiva degli eventi traumatici che hanno colpito i partecipanti. Dal modo in cui viene punteggiata una sequenza di comunicazioni, cambia e si arricchisce il significato della comunicazione stessa: ponendo enfasi sugli aspetti emotivi degli eventi, le co-conduttrici sono state in grado di interpretare tali eventi anche alla luce degli affetti. Inoltre, la creazione condivisa di tale punteggiatura ha reso possibile un movimento trasformativo importante per Giulia stessa che ha potuto, così, avvicinarsi emotivamente alla sua famiglia e condividere il suo dolore.

  • Go-between_ita

    Neri, C., (2015), A go-between, in Williams, M.H. (ed), Teaching Bion: Model and Approaches, Karnac Books, London, 17-20.

    Sommario 

    L’autore racconta il proprio modo di “insegnare Bion” agli studenti, anche se egli stesso preferisce definirsi un “tramite” tra il suo pensiero e gli studenti stessi. La scelta di avvicinare Bion agli studenti è dettata in primis dall’affinità che il suo pensiero ha con le inclinazioni dei giovani: la capacità di essere proiettato al futuro, di essere iper-moderno, serio e al contempo ironico, ma anche di porsi come sostegno per i giovani nell’intraprendere percorsi psichici nuovi e diversi. L’autore si avvale di quattro strumenti per svolgere tale funzione. Il primo implica leggere Bion alla lettera, non modificandolo, né rendendo più semplici le sue idee, anzi scegliendo sempre l’idea più difficile e meno intuitiva. Con il secondo strumento l’autore favorisce le libere associazioni degli studenti, a partire dalle proprie idee, fantasie e associazioni evocate dal testo bioniano, tenendo, però, bene a mente la linea di separazione tra le idee di Bion e le associazioni su di esse. Il terzo riguarda la capacità di ogni studente, futuro analista, di non rifugiarsi nelle teorie di Bion o di un altro psicoanalista, ma di sperimentare la solitudine necessaria all’assunzione di responsabilità nel lavoro clinico, aspetto sollecitato da Bion stesso. Infine, l’ultimo strumento serve per mettere in guardia gli studenti dal rischio dell’arroganza durante il “processo veritativo” – il processo di diventare una persona più autentica, cercando la verità –  conseguenza del contatto con il pensiero bioniano; in tal caso essere un esempio di fuga dall’arroganza può essere molto più utile di divieti e ammonizioni.

  • Field Theory and Trans-generational Phantasies

    Neri, C. (2016), Field Theory and Trans-generational Phantasies, in Borgogno, F., Luchetti, A., Marino Coe, L. (eds), Reading Italian Psychoanalysis, Routledge, London.

    Abstract: There is an enormous literature on the inheritance of trans-generational phantasies and phantasms. I deal with a specific aspect of the theme in this article: whether mental and relational fields (such as those characterized by ‘nobility’ and boredom) can cross over several generations

  • Commuting: le passage d’un problème de la sphère individuelle au champ du groupe

    Neri, C. (2015), Commuting: le passage d’un problème de la sphère individuelle au champ du groupe, Revue de psychothérapie psychanalytique de groupe, 65 (2), 7-26. doi:10.3917/rppg.065.0007. Résumé  Le travail analytique de groupe est caractérisé par la centralité du passage de fantasmes, de pensées et de problèmes de la sphère individuelle au champ du groupe. L’importance de ce […]

  • Indicazioni alla psicoterapia di un gruppo ad orientamento analitico. Variazioni sul tema

    Neri, C. Marinelli, S., Corbella, S. (2015), Indicazioni alla psicoterapia di un gruppo a orientamento psicoanalitico: Variazioni sul tema, Gruppo: omogeneità e differenze, 1, 14-36.  Link alla rivista

    Sommario
    Si propone, dopo un breve esame della letteratura, che il dispositivo di gruppo sia adatto in particolare ai pazienti portatori di disturbi legati alla scarsa individuazione di sé e alla mancanza di identificazione con se stessi. Sono illustrate a questo scopo alcune funzioni del dispositivo e del processo di gruppo; alcune proprietà del campo omogeneo di gruppo; alcune qualità psichiche specifiche dei pazienti psicosomatici, visti come particolarmente adatti a fruire e a contribuire al funzionamento multiplo dell’apparato gruppale. Un esempio clinico chiarisce questa affermazione. Viene fatta una distinzione fra gruppi nelle istituzioni pubbliche e gruppi nel privato.
    Si discute poi dell’importanza dei primi colloqui per indirizzare o meno un paziente alla terapia di gruppo e in quale tipo di gruppo.

  • La tenerezza e la capacità di relazione

    Neri, C. (2015), La tenerezza e la capacità di relazione, in Granieri, A., (a cura di), Il fattore T in psicoanalisi: La tenerezza nel lavoro di Eugenio Gaburri, Edizioni Borla, Roma.

    Sommario 

    L’articolo è presentato in occasione della Giornata in memoria di Eugenio Gaburri, presso la Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica dell’Università degli Studi di Torino, il 15 febbraio 2014.
    L’autore approfondisce l’impiego che Eugenio Gaburri fa della parola tenerezza. La letteratura psicoanalitica mette in relazione la tenerezza coi processi di sublimazione della sessualità, Gaburri ne arricchisce il significato definendola come il risultato della possibilità di vedere l’altro, non come oggetto ma come altro di per sé. Inoltre, viene declinata in tre aspetti: la tenerezza è un sentimento in grado di mitigare la separazione da una persona cara o da aspetti di noi stessi in quanto diviene contenitore di contenuti violenti rispetto alla separazione e li trasforma in qualcosa di diverso (corrisponde alla percezione del limite);  tenerezza è una forma di legame – asimmetrico, ma reciproco – che si stabilisce tra una persona – l’analista, ad esempio – disposta a cogliere un particolare aspetto dell’altro investendolo di affetto e un aspetto dell’altro che esiste e corrisponde a tale affetto; infine, tenerezza è la funzione – assimilabile alla Réverie materna – che consente l’elaborazione del perturbante presente nell’incontro con l’altro. Nei paragrafi finali l’autore propone esemplificazioni cliniche in cui la tenerezza può presentarsi e che riguardano l’entrata in analisi di un aspetto di Sé del paziente che sino ad allora era dissociato rispetto al Sé dominante. L’ingresso di tali aspetti è legato alla capacità relazionale dell’analista declinata in intrapsichica – mantenere viva e ritrovare sempre una sorgente interna di interesse e calore per il rapporto –  e interpersonale.

     

  • Fare gruppo nelle istituzioni

    Neri, C., Patalano, R., Salemme, P., (2014) (a cura di), Fare gruppo nelle istituzioni. Franco Angeli, Roma.

     

    Sommario

    Il testo è stato pensato come uno strumento pratico di consultazione rivolto a medici, psicologi, infermieri ed educatori professionali, impegnati nel lavoro nel Terzo settore nonché nel Sistema Sanitario Nazionale. Il libro risulta anche utile agli studenti delle facoltà di Medicina e Psicologia o delle relative scuole di specializzazione. Il tema centrale è l’impiego del dispositivo di gruppo per la cura dei “pazienti gravi” in contesti istituzionali ed una sezione è dedicata alla cura di bambini ed adolescenti ricoverati nei servizi psichiatrici di diagnosi e cura ovvero ospiti di comunità terapeutiche. Il testo prende inoltre in considerazione altri due temi: gli interventi terapeutici rivolti alla famiglia del paziente o alle persone a lui vicine ed anche quelli rivolti al gruppo équipe. Diversi modi di utilizzare il gruppo sono dunque descritti nel manuale che illustra la funzionalità del gruppo di psicoterapia in contesti differenti e rivolto a pazienti che differiscono tra loro per età e diagnosi.

  • Introduzione a “Navigare l’inconscio” di Eugenio Gaburri

    Neri, C. (2014), Tenerezza e Rêverie: introduzione, in Chiari, P., Sarno, M. (a cura di), Eugenio Gaburri: Navigando l’inconscio. Scritti scelti, Udine Mimesis, Milano.

    Sommario 

    Introduzione di Claudio Neri al testo di Eugenio Gaburri: “Navigando l’inconscio”, edito da Mimesis nel 2014. L’autore opera un parallelismo tra la nozione di tenerezza e quella di reverie riportando le teorie dei principali autori che negli anni si sono occupati dei suddetti temi.

  • Rever un sentiment

    Neri, C. (2014), Rêver un sentiment, Revue de Psychotherapie psychanalytique de groupe, 2014/1 (62), 99-108. ISSN 0297 – 1194.

    Résumé
    Quelles sont les transformations dans la conception de l’inconscient qui s’avèrent
    nécessaires, dans le travail de psychothérapie psychanalytique de groupe, lorsque l’on prend
    en compte les concepts de Champ et d’Espace psychique du groupe ?
    Je répondrai à cette question en introduisant deux nouveaux concepts : le nuage de
    pensées non pensées et le coeur pulsant du nuage de pensées non pensées.
    J’introduirai également la notion de Capacité négative de l’analyste pour étendre l’idée de
    l’écoute des processus inconscients en accord avec l’introduction de ces deux concepts.
    Dans ma démarche, je partirai de la clinique pour aboutir à la théorie. Plus précisément,
    les trois références théoriques – nuage de pensées non pensées, coeur pulsant du nuage,
    capacité négative – sont immergées et forment un tout avec le langage que j’emploie dans la
    présentation clinique détaillée.
    Cette manière de procéder pourrait rendre plus difficile la compréhension de mon propos.
    Cet effort accru sera cependant compensé – je l’espère – par la possibilité d’entrer en prise
    directe avec le vécu du groupe et de ses membres.

  • Quale gruppo per quali pazienti?

    Un interrogativo che può nascere nell’incontro clinico è se per un paziente sia adatta una psicoterapia una psicoterapia di gruppo. Il setting gruppale permette l’accesso alla dimensione del molteplice (nel gruppo vi sono più persone), ma anche del collettivo: il gruppo è un tutto, una globalità, dal quale possono emergere nuove esperienze e nuovi sentimenti. […]

  • SPECIALE PSICOTERAPIA DI GRUPPO: Claudio Neri, condivisione ed elaborazione del dolore nel gruppo

    Uno degli eventi traumatici che può giovare della presenza di un gruppo per essere elaborata, è la perdita di una persona cara. Affinché una perdita possa essere superata è necessaria l’attivazione di uno specifico processo: il lutto. Corrao ha mostrato come il lutto abbia due facce, una psichica e una sociale. Il lutto psichico non […]

  • SPECIALE PSICOTERAPIA DI GRUPPO: Claudio Neri, cosa è la psicoterapia di gruppo?

    L’approccio combinato di psicoterapia e terapia farmacologica è quello che ha dimostrato un’efficacia terapeutica migliore nel trattamento di pazienti sofferenti di psicosi: i risultati infatti si sono dimostrati più duraturi e sostanziali rispetto al solo intervento farmacologico. Nei servizi pubblici psichiatrici è molto utilizzato il dispositivo “gruppo”. Si calcola che almeno la metà degli utenti […]

  • Discussione di “La rimozione innanzitutto” di Giuseppe Squitieri

    Neri, C. (2012), “La rimozione innanzitutto” di Giuseppe Squintieri. Discussione di Claudio Neri, in Centro di Psicoanalisi Romano (a cura di), Dissociazione, Scissione, Rimozione, Franco Angeli, Milano, 63-67. Sommario:  Il testo di Giuseppe Squitieri, “La rimozione innanzitutto”, ci invita a riflettere sul concetto di rimozione e a domandarci se questo costrutto possa ancora avere “una […]